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InGenio italiano: Norberto Bobbio entre los grandes pensadores italianos

Italia-Argentina: a Baires la democrazia ‘esigente’ di Bobbio Gianfranco Pasquino sottolinea l’attualità del filosofo

(ANSA) – BUENOS AIRES, 26 SET – L’attualità del pensiero del filosofo Norberto Bobbio sulla democrazia è stata esaltata oggi a Buenos Aires dal politologo Gianfranco Pasquino nell’avvio di due giornate organizzate dal Centro italo-argentino di alti studi dell’Università nazionale (UBA) sul tema ‘Discutendo sulla democrazia politica: politica, filosofia e diritto». In apertura dei lavori il senatore Claudio Zin ha ricordato che il Centro universitario è stato inaugurato il 28 novembre 2018 dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte in persona. 

«Queste Giornate – ha sottolineato – sono la prima importante iniziativa bilaterale, a cui farà seguito a ottobre un secondo appuntamento, particolare per la tematica affrontata, riguardante la cooperazione italo-argentina nel settore del litio». 

Salutando i partecipanti l’ambasciatore d’Italia Giuseppe Manzo ha esaltato l’importanza della collaborazione accademica
fra Italia e Argentina e sostenuto che «Bobbio unisce i due Paesi per l’attualità del suo pensiero sulle rive del Rio de la Plata».Riflettendo sulle difficoltà che attraversano le democrazie moderne, Manzo ha indicato che «abbiamo bisogno di pensatori del futuro», concludendo che «il pensiero di Bobbio ci aiuta a costruire tale futuro». 

Nel suo intervento (‘Bobbio: la democrazia esigente’) Pasquino non ha esitato a collocare il filosofo, a 110 anni dalla sua nascita, «fra i 3-4 più importanti pensatori della seconda metà del 20/o secolo». «Nella sua visione – ha poi detto – la democrazia è la verità che i democratici costruiscono», «uno stile di pensiero, di vita e di comportamento quotidiano». Dopo aver ricordato che per Bobbio «la democrazia non era solo un oggetto di riflessione, ma anche di impegno personale antifascita con la militanza nel Partito d’Azione che lo portò anche in carcere». Pasquino si è quindi soffermato sulla convinzione del filosofo che «la democrazia esige cambiamenti, ma non nelle istituzioni fondamentali. Per lui – ha proseguito – la Costituzione rappresenta un punto fermo che non può essere modificato». Riferendosi alla caduta del Muro di Berlino il politologo ha ricordato un editoriale di Bobbio in cui, di fronte a quella che rappresentò una tragedia della sinistra italiana, non si unì al coro degli anticomunisti osservando: «O illusi, credete proprio che la fine del comunismo storico abbia posto fine al bisogno e alla sete di giustizia?»

(ANSA).