Si è tenuta il primo novembre, nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura (IIC) di Buenos Aires, la presentazione della mostra “Forme e Colori dall’Italia preromana. Canosa di Puglia”, che giunge nella capitale argentina dopo il successo della prima tappa a Santiago del Cile e che sarà possibile visitare a partire dal 6 novembre 2023 fino al 2 febbraio 2024 (ingresso libero e gratuito, dal lunedì al giovedì dalle 10.00 alle 19.00 ed il venerdì dalle 10.00 alle 16.00).
L’evento di presentazione ha visto la partecipazione dell’Ambasciatore d’Italia in Argentina, Fabrizio Lucentini, del Direttore Genere dei Musei del Ministero della Cultura (MiC) e curatore della mostra, Massimo Osanna, dell’Addetta Reggente ad interim dell’IIC di Buenos Aires, Giuliana Gentile, e di una delegazione del Ministero della Cultura italiano, in particolare: Luca Mercuri, curatore della mostra insieme a Massimo Osanna; Elisabetta Scungio, responsabile del progetto “Il racconto della bellezza”; Francesco Longobardi, Direttore delegato della Direzione Regionale Musei Puglia; Anita Rocco, archeologa e coordinatrice scientifica del progetto, Eleonora Crimi, responsabile conservazione e restauro del MiC, e Claudia Lucchese, Direttore delegato del Museo Archeologico Nazionale di Taranto.
La mostra “Forme e Colori dall’Italia preromana. Canosa di Puglia” illustra le caratteristiche peculiari della cultura dei Dauni attraverso armature, ceramiche, gioielli e ornamenti provenienti da uno dei principali centri della Puglia, l’area dell’attuale Canosa di Puglia. Qui, tra il IV e il II secolo a.C., i cosiddetti Principes, personaggi al vertice dell’élite locale, venivano sepolti in ipogei (tombe a camera familiari, scavate nel tufo locale), con ricchi corredi funerari che testimoniano il loro status economico e culturale all’interno della comunità. I pezzi selezionati provengono principalmente dalle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Canosa di Puglia e dalle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, nonché dalle collezioni delle Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Province di Foggia e Barletta-Andria-Trani, del Museo Archeologico di Santa Scolastica (Bari) e della Soprintendenza Nazionale per i Beni Culturali Subacquei con sede a Taranto.
L’esposizione rientra nel programma di valorizzazione e promozione del patrimonio culturale italiano all’estero, “Il racconto della bellezza”, frutto di una stretta cooperazione tra la Direzione Generale dei Musei del Ministero di Cultura e la Direzione Generale di Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale. Dopo Buenos Aires, la mostra proseguirà nel 2024 il suo itinerario verso San Paolo e Città del Messico.